Ripresa in LRGB+Ha
Totale esposizione: 16,5 ore
Luminanza: 26x900 sec
RGB: 11x300 sec/canale
Ha: 29x900 sec.
Ottica: RC GSO 10" f/8 focale 2000 mm
CCD: QHY9 mono in bin2 @ -20°
Montatura 10 Micron GM2000 Qci
Guida: SX Lodestar in OAG
Oggetti presenti: B33, IC 434, NGC 2023
Calibration
Center (RA, Dec): | (85.303, -2.427) |
Center (RA, hms): | 05h 41m 12.601s |
Center (Dec, dms): | -02° 25' 38.263" |
Size: | 28.9 x 21.3 arcmin |
Radius: | 0.299 deg |
Pixel scale: | 1.114 arcsec/pixel |
Orientation: | Up is 88.5 degrees E of N |
La Nebulosa Testa di Cavallo (nota anche come Barnard 33, B33, in inglese HorseHead Nebula) è una nebulosa oscura nella costellazione di Orione. La nebulosa si trova appena sotto Alnitak, la stella più a est della cintura di Orione.
È parte di un turbine di gas e polveri, sagomato come la testa di un cavallo, da qui il nome. È una delle nebulose maggiormente riconoscibili e note del cielo, anche se è difficile poterla osservare visualmente: la sua forma caratteristica si può individuare solo attraverso le fotografie dell'area. La prima foto della nebulosa risale al 1888, presa presso l'Harvard College Observatory.
È talvolta confusa con IC 434, che è in realtà la nebulosa a emissione alle sue spalle, di colore rosso, originato prevalentemente da idrogeno ionizzato dalla vicina e brillante Sigma Orionis. L'oscurità della nebulosa è principalmente causata da polvere densa, anche se la parte più bassa del "collo" getta un'ombra sulla sinistra. I flussi di gas che lasciano la nebulosa sono incanalati da un forte campo magnetico. Le macchie brillanti alla base della nebulosa sono giovani stelle in formazione. La luce della nebulosa Testa di Cavallo impiega circa 1500 anni per raggiungere la Terra.
IC 434
Si tratta di una regione H II che si estende a sud di Alnitak, sul bordo sudoccidentale della grande nube Orion B; presenta una forma molto allungata in senso nord-sud e riceve il vento ionizzante direttamente dalla stella σ Orionis, un brillante membro della grande associazione Orion OB1. La nebulosa raggiunge i 70' di lunghezza e si mostra con facilità nelle foto a lunga posa o nelle riprese CCD, sebbene il suo spessore sia di pochi primi d'arco.
La temperatura della regione è stata misurata tramite varie metodologie e sfruttando vari rapporti di radiazione, ottenendo inizialmente dei valori compresi fra gli 8000 K e i 7600 K; successivamente questo valore fu ridotto a 3360 K e anche meno a seconda della mappa presa come riferimento. Uno studio sulla temperatura elettronica condotto nel 1992 ha invece fornito un valore più simile ai precedenti, che si aggira sui 6000 K.
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